Scopri i partecipanti alla mostra COME LA PELLE CHE MI NASCONDE, esposta in occasione della ventesima edizione di Paratissima Torino 2024, presso gli UFFICI | SNOS.
Mostra a cura di Mario Bronzino.

Scoppiettante e coinvolgente ipnotica danza di fuoco, scalda il cuore dagli occhi con imprevedibili mosse calme e repentine.

The mouth and the bonfire

Si dice che il cervello umano sviluppi nelle fasi di grande attività, l'energia utile per accendere una lampadina, labirintico e intersecato dai pensieri nasconde i segreti delle nostre possibilità.

I deal with ideal idea

Addentrarsi nelle profondità e tornare alla superficie delle dualità della vita, nero assoluto delle oscurità e bianco puro della luce senza ombre ne sfumature alla ricerca dell'equilibrio dell'armonia.  

Blacky & Whity

Natura morta dove il valore simbolico degli oggetti ricordano all'uomo che la bellezza è effimera, l'oggetto è portatore del messaggio che allude alla caducità della vita e riflette sulla fugacità della vita richiamando il concetto di vanitas.

In vino vanitas

Danzante nel buio, illumina con la sua pura bellezza e femminilità.

Calla

Collage del paesaggio di un sogno di mezza estate con i 4 elementi.

Miscellanea

Evento più unico che raro, l'arancia si interpone tra la sorgente e lo spettatore, con la potenza del sole che manifesta la sua energia e rivela uno scorcio di natura imprevisto. 

Orange eclipse

Simone Sola rivela le fattezze senza espressione facciale della Medusa di Caravaggio per sensibilizzare che il dolore ed il dramma non si può nascondere, quando si tende a celare le proprie difficoltà e sofferenze in silenzio e solitudine si fa tacere un'emozione che cambia il nostro aspetto. 

Medusa

Simone Sola estrae dal tempo lo scandire del passare delle ore, del passato e del futuro per ricondurre al qui e ora e non soffermarsi ai retaggi, allargando lo spazio che resta da vivere con le proprie impressioni dell'istante che si sta vivendo.

Another breaking the time

Simone Sola interpreta l'orologio nucleare con i pericoli e le difficoltà che ci hanno preoccupato con catastrofi umanitarie e pandemie a livello globale, che dopo dopo lo shock e il distanziamento dai rischi che dapprima ci hanno isolati, la forza comune ci ha riportati a ricostruire.  

Last dose

L'ambientazione naturale marina e montana ricreata durante lo stesso periodo stagionale, in cui coincide la maturazione e la schiusa dalle loro forme difensive per proteggere e mitigare la perdita di biodiversità.

Foliage

Simone Sola reinterpreta l'iconica figura di Marylin Monroe con dedica alla Pop-Art, attraversando le consuetudini del tempo di conservare la volontà di appartenenza, interpretazione e affermazione, per lasciare un segno del nostro passaggio da tramandare.   

Wow!

Simone Sola rappresenta un cuore indurito dalle fatiche e dalle delusioni che trafitto da una freccia improvvisa e carica d'amore, non si spacca e può ricredersi, ripararsi e rigenerarsi per riconquistare la fiducia.

Stonehearth

Simone Sola rende onore e merito alla potenza esplosiva del concepimento, bellezza sublime dell'istante in cui ha inizio la vita.

Being big bang

Ostrica Madreperla evocativa di purezza femminile e fertilità, si accosta al frutto del mare che viene intensamente allevato per la coltivazione delle perle.  
 

The pearl

Spazio riservato. Lembi

Attraverso la ritualità del fuoco, l'opera diventa soglia tra legno e cenere. Un invito a riflettere sulla condizione di uno spazio siderale a portata di mano; sulla sua classificazione e vendita da parte dell'uomo; sui meccanismi casuali della creazione, medesimi dalle galassie al legno bruciato.

Fasi

L'opera esplora la percezione fluida e instabile del sé, enfatizzando come i fattori esterni influenzino la nostra comprensione del corpo, che appare estraneo e in continuo cambiamento.

La vita è un girotondo

Con quest’opera l’artista invita a riflettere su quanto le imperfezioni facciano parte della vita e di quanto le cicatrici fisiche e mentali possano ricordarci sia i momenti bui che i momenti di luce, le strade percorse ma soprattutto le vittorie raggiunte superando i momenti dolorosi.

Quei segni indelebili

Quest'opera fa parte della serie Sublime Artificiale, è un’immagine ispirata a luoghi antropogenici, spazi trasformati dall'attività umana e gioca sull'incapacità dell'uomo di distinguere la natura dall’artificio. Riflette su temi quali anestesia estetica e spettacolarizzazione del brutto.

Sublime Artificiale dittico

Interstiziale è un progetto che nasce da ex gradini. Ogni gradino, è uno spazio liminale,  originariamente anonimo e funzionale diventa simbolo e testimone del passaggio del tempo e dell’uomo.

Interstiziale

Quest'opera fa parte della serie Sublime Artificiale, è un’immagine ispirata a luoghi antropogenici, spazi trasformati dall'attività umana e gioca sull'incapacità dell'uomo di distinguere la natura dall’artificio. Riflette su temi quali anestesia estetica e spettacolarizzazione del brutto 

Sublime Artificiale 29

Tavola in legno di recupero rivestita  con vecchi disegni  architettonici modificati in superficie  con campiture manuali di colori acrilici e rivestimento finale di resina trasparente bicomponente

Deformazione

Con quest'opera le artiste  vogliono concentrare l'attenzione sull'ecoansia 
La loro rappresentazione della terra e del relativo paesaggio naturale è fantasticata in mutamento  con tratti e cromie ingannevoli 

Mutamenti


Obbiettivo: mantenere la centratura e l'equilibrio del il sentimento umano che tende a disperdersi negli accadimenti in evoluzione . Utilizzo di materiali di recupero e pittura acrilica 

Perno Emotivo

Riflessi di forza e bellezza
Dimensioni 42x55 cm

Allo specchio 2024

Sorridente 2024

Pannello fibra legno dimensioni 100 cm x h 70 cm sp ​​0,2 cm con inserimenti di particolari anatomici stilizzati e resinati su fondo colorato uniformemente campito BLU

ISPIRAZIONE 2024

Cartone dipinto uniformemente BIANCO, bordato con cornice in legno  - dimensioni 55x42 cm - con inserimento  di  particolare anatomico stilizzato  realizzato su foglio di disegno tecnico e colata di  resina bicomponente 

IN PUNTA 2024

Pannello fibra legno dimensioni 80cm x 70 cm sp 0,3 cm con inserimenti  di  particolari anatomici stilizzati e resinati su fondo colorato uniformemente campito VERDE

trequarti 2024

realizzato a 4 mani  pannello d'arredo  con disegni realizzati a mano a tecnigrafo , colori  acrilici e colata di resina trasparente superficiale 

di A.M.Colore

Andamento 1

Traliccio

periferie 

Forme B

fili verdi 

istogramma piatto

istogramma ascendente

Formella R 2021

forme D

Light bulbs

rose spine

Sfere

Porta rossa

combinazione 2020

RAMI NERI 2019

La Mole

Vermut Dry

CERCHI SU MATITA

L'UOMO IN ROSSO

Nel video “L' Artista muore nell'Arte” all'interno di una visione filosofica esistenzialista, il performer problematizza il rapporto con l'Essere e l'Arte, riprendendo le origini metafisiche greche

L'ARTISTA MUORE NELL'ARTE | VIDEO

il performer inscena se' stesso ispirandosi alle raffigurazione simboliche  delle divinità' induiste e dei santi cristiani, connotando il simbolismo all'interno di una filosofia esistenzialista, che problematizza il rapporto con l'Essere, riprendendo le origini metafisiche greche. 

L'ARTISTA MUORE NELL'ARTE

L'artista è la porta d'oro, dove la soffernza e la felcità convicono nel richiamo della creazione.
Il video attraverso la performance, il colore e il canto, conotta la ricrca artistica come vocazione, ricerca spirtuale di trasformazione della sofferenza. 

LA PORTA D'ORO

La soglia e’ uno spazio di incontro. Le mani sono posizionate al centro del cuore, come un mudra orientale. La soglia si connota come un rito di passaggio verso una dimensione di comunione con Sé e, verso l’altro, l'Oltre. L'artista divine esso stesso uno spazio liminale di incontro.

SOGLIA

Ogni mattina una parte di me si rivede negli occhi di Stefano, nella sua sindrome dello spetto autistico e mi riporta al centro di quell’amore primario, che anch’io come artista ed essere umano ricerco. Ogni mattina mi specchio con e in Stefano.

RITRATTO DI STEFANO ALLO SPECCHIO

STEFANO | RITRATTO

Il video rappresenta la continua ricerca artistica e spirituale. L’io riflesso nello specchio sprofonda nell’assenza, dopo aver raggiunto la vetta. La continua ricerca del Divino nell'opera d'arte, nell’attesa di una sua manifestazione, diviene il continuo ritorno a Sé per conoscersi. 

SISIFO | AUTORITRATTO

La ricerca della trance, come stato creativo profondo, per attivare una trasformazione spirituale attraverso l'esperienza del corpo. L'artista compone e analizza differenti posizioni e il loro siginificato, cercando nella propria plasticità un corpo rituale. 

CORPO RITUALE

PROIEZIONE SU VELO. L'atto di fotografare, imprime  il corpo in uno spazio luminoso.  Gli autoritratti sono rituali per scoprire la verticalità dell'essere umano e tematizzare il dolore come fonte di conoscenza trasformativa relazionale e spirituale. 

CANTI RITUALI | AUTORITRATTI

ll video indaga la sofferenza della ricerca spirituale. La disperazione mortale dell'io
dell'io che si interroga sul suo rapporto con se stesso e con il divino.
La croce e la scala sono usate come veicolo per comunicare
la doppia dimensione dell'esistenza e dell'essere umano.

CROCEVIA

I CANTI RITUALI I CANTI RITUALI sono una collezione di video che si interrogano il dolore come fonte di catarsi: trasformazione e conoscenza. I video sono preghiere carnali. Indagano la crisi spirituale di fronte al lutto, riprendendo l’iconografia di Cristo.


RESSURREZIONE | Canti Rituali

I CANTI RITUALI I CANTI RITUALI sono una collezione di video che si interrogano il dolore come fonte di catarsi: trasformazione e conoscenza. I video sono preghiere carnali. Indagano la crisi spirituale di fronte al lutto, riprendendo l’iconografia di Cristo.

PIETA' | Canti Rituali

DERISIONE | Canti Rituali

AGONIA | Canti Rituali

ASCENSIONE | Canti Rituali

COMPIANTO | Canti Rituali

I CANTI RITUALI sono una collezione di video che si interrogano il dolore come fonte di catarsi: trasformazione e conoscenza. I video sono preghiere carnali. Indagano la crisi spirituale di fronte al lutto, riprendendo l’iconografia di Cristo.


TRASFIGURAZIONE | Canti Rituali

“Il mio tempo è un tempo d’Abbandono dell’Ora che non giunge”.
L’autoritratto in Kairos interroga l’attesa. Sotto questa luce il concetto di Kairos viene riflesso in senso esistenziale nell’attesa di un momento relazionale dell’Io con l’Essere, l’esserci con.

KAIROS | Autoritratto

L'autoritratto allo specchio indaga attraverso la carnalita' del rosso quell'Amore assoluto, incondizionato, primario che il corpo racchiude

AUTORITRATTO ALLO SPECCHIO | Amore Primario

L'opera video interroga l'essenza dell'abbandono. Il termine abbandono e' duplice. Essere abbandono ha il significato di solitudine, ma nell'ambito della fede custodisce l'ideale massimo dell'incontro con il divino, che non e' possibile vedere.

DE PROFUNDIS | Affresco | Part. I | Trittico

L'opera video interroga l'essenza dell'abbandono. Il termine abbandono e' duplice. Essere abbandonta ha il signifiato di solitudine, ma nell'ambito della fede custodisce ll'ideale massimo dell'icontro con il divino, che non e' possibile vedere.

DE PRFOFUNDIS | Affresco | Part II | Trittico

L’opera, come un mandala, riflette sulla fragilità dell’Essere, insita nell’ umano e nella Terra. L'ioriflesso non è solo un doppio fisico, ma l’Io” dipinta dalla luce olografica, s’ apre all’interconnessione con Sé, l’altro e l’Ambiente: l’Esserci.

AUTORITRATTO ALLO SPECCHIO: FARGILITA'

Ci sono momenti cruciali nella nostra biografia. Il crocevia di una scelta: Aut - Aut.  La possibilità del “Male” si palesa nella storia.  Crolla una visione del mondo retta da relazioni umane e religiose fondate sul “Bene Comune: l’Amore”. 

SI|NO|DO | Dittico  “La scelta originaria è sempre presente in ogni scelta susseguente.”

DE PROFUNDIS | Affresco | Part. III |Trittico

Un volto femminile affiora in carboncino, interrotto da un velo di tulle viola. “Il colore viola” è una visione liminare dove corpo e sogno si fondono. Il colore lavanda diventa soglia, sospensione, passaggio tra visibile e invisibile.

Il colore viola

La natura compressa in contenitori antropici vuole sottolineare l'impatto invasivo dell'uomo nei confronti dell'ambiente che lo circonda ma, comunque, nonostante tutto, ancora lo accoglie.

Fragile (You can't store without causing violence)

Trattasi di quattro lastre in plexiglass (50 x 100 cm) sulle quali sono state fissate delle strutture di rete metallica ricoperte di carta, dipinta con acrilico blu e resina epossidica. Le strutture si autosostengono attraverso supporti in legno così da poter essere dislocate liberamente nello spazi

Surfaces

Gli Equilibri precari sono le dinamiche caratterizzanti i rapporti umani. Con tale ecosistema, visto come uno specchio sorretto innaturalmente, si è voluto sottolineare la precarietà di certi legami. La staticità dell’opera narra un divenire eterno ancora tutto da decidere.

Equilibri precari

La frammentazione dell’ Io non può prescindere dall’intero. La suddivisione in più parti rende l’essere umano per l’appunto poliedrico, mutevole, caledoscopico, fa della sua stessa fragilità un punto di forza. 

Poliedrica

Grappoli di sacchetti in plastica trasparenti riempiti d'acqua ed appesi in sospensione nell'aria simboleggiano la coesistenza necessaria tra gli esseri viventi e l'ambiente. L'acqua uno dei beni primari che ha consentito la vita fin dalle origini viene conservata e preservata da un involucro sicuro

di Marina Comerio 

Drops

Pietre che nonostante il peso fluttuano nello spazio a pochi centimetri da terra. Il titolo rimanda all’essere umano che, anche se caricato dei suoi stessi pensieri, riesce ugualmente a provare leggerezza nella precarietà della vita.

La leggerezza dell'Io pensante

Una serie di cubi in evidente equilibrio precario che simboleggiano l'imprevedibilità degli eventi.

Si tratta di due grandi chiodi che sono stati reinterpretati come ferri da maglia. La maglia tessuta simboleggia la vita che scorre. I chiodi e la corda ruvida i dolori e le difficoltà.

Life

Join the joints 

Il filo del discorso 

I lavori sono tutti senza titolo perché rispecchiano l’ambiente dal quale i soggetti provengono, una periferia che non ti da  spazio, che ti toglie l’identità e non ti permette di crescere a livello 
personale e tendere verso il tuo sogno.

Senza titolo

L’opera esplora come la visione che abbiamo degli altri sia unica: cogliamo aspetti che a loro stessi sfuggono. Ogni relazione è una lettura personale, un’interpretazione soggettiva in cui ognuno diventa un personaggio diverso a seconda di chi lo guarda.

Come ti vedo

Con quest’opera l’artista vuole raccontare la scoperta e l’accettazione di un risveglio emotivo. I livelli sovrapposti esprimono il caos interiore di un momento di svolta, dove emozioni e pensieri si mescolano dando forma a una nuova consapevolezza.

Emotionally

Con quest'opera l'artista vuole comunicare la confusione e il caos emotivo di fronte alle difficoltà. I colori accesi riflettono un dolore interno intenso, spesso nascosto all'esterno. Nonostante l'incertezza, la vita ci spinge a reagire e andare avanti, come le maree in continuo movimento.

Tides of Uncertainty

Con quest'opera l'artista esplora il complesso rapporto di amore e odio con il cibo. Da un lato, la gioia della cucina e del mangiare; dall'altro, i sensi di colpa e il dismorfismo corporeo. L'opera riflette il percorso di accettazione del corpo e il riconoscimento di un problema.

Food habits

"Unfinished (Therapy)" rappresenta il percorso di scoperta di sé nella terapia, un viaggio ancora incompleto in continua evoluzione. La tela, con tecniche e consistenze diverse, simboleggia le sfaccettature della persona. I buchi indicano le ricadute, i colori e le matericità il cammino di crescita.

Unfinished (Therapy)

Con quest'opera l'artista esplora la dualità della psiche, riflettendo sull'importanza di riconoscere e accogliere l'intreccio tra il maschile e il femminile. Rappresenta un passo verso la conoscenza di sé, accettando che la nostra singolarità deriva dalla fusione di questi aspetti complementari

maschilefemminile

Con quest'opera l'artista riflette sullo studio delle emozioni, attraverso il modello de tre cerchi rappresentati come colori, forme e macchie; cerca di dare più spazio alle emozioni di appagamento, riducendo l'intensità di quelle legate alla minaccia, nel tentativo di trovare un nuovo equilibrio

I tre cerchi

Con quest'opera l'artista esplora le ansie che permeano la sua vita, rappresentandole sulla tela con gesti di soffio e colatura. Questi movimenti riflettono come le ansie possano distorcere la percezione della realtà, ma anche il desiderio di riprendere il controllo e trovare una forma di rivalsa.

...ansie...

Con quest'opera l'artista riflette sull'autentica scoperta di sé, rappresentando il percorso di una persona che, inizia a conoscersi davvero. L'opera simboleggia l'accettazione delle molteplici sfaccettature personali, con un'esplosione di colori che emerge attraverso uno strappo nelle apparenze.

La scoperta di Francesca

Con quest'opera l'artista riflette su ciò che ci fa sentire sbagliati, sulle critiche esterne che ci hanno fatto dubitare di noi stessi. Esplora la rabbia e la frustrazione derivanti da questi pensieri intrusivi, ma anche il desiderio di zittirli, accettarsi e capire che alla fine va bene lo stesso.

Le cose sbagliate

Breast #2

Breast

Skin

Con quest'opera, l'artista inizia a lavorare su una serie di autoritratti che hanno come tema principale il rapporto con il proprio corpo. 'Head' raffigura il luogo da cui hanno origine i pensieri intrusivi che si manifestano nel corso delle altre immagini della serie.

Head

L’opera si rivela testimonianza di tracce percorse, vissute, immutabili ma che portano con sé, inevitabilmente, un cambiamento e una crescita a livello personale ed emotivo. Fa parte del progetto artistico "Mappature Sensibili".

Fragmenta Itineris II

Alia Itineris II

Alia Itineris

Alta Fragmenta Itineris

L’ opera presentata è la narrazione visiva di un momento concreto, quello in cui Eden, ragazza palestinese scomparsa tra i primi ostaggi dell’ultima azione bellica, avverte i suoni dei bombardieri e, nell’atto di tapparsi le orecchie per attutire il forte frastuono, chiude gli occhi salvare ricordi

What memories should be saved before a bombing? (Eden’s Life)

SPAZIO SOSPESO fa parte della serie di opere "Guerre e Paci", interventi artistici dove la pittura si fonde con gli elementi spaziale della scultura attraverso l'installazione tridimensionale. L'opera candidata rappresenta lo spazio sospeso in assenza dell'uomo dopo le devastazioni belliche 

SPAZIO SOSPESO - serie Guerre e Paci

Camera Segreta racconta l'intimità del corpo svelato

CAMERA SEGRETA

L'opera è composta da un trittico.
La riscoperta dell'elemento naturale attraverso la percezione del proprio corpo si snoda in più fasi, quasi come pezzi di racconti antropologici, tra l'attesa e la paura dello sconosciuto. Trasposizioni orali che si codificano in forme e dimensioni spaziali.

PEZZI

Piccola opera su carta eseguita con chine, pigmenti, grafite e pastelli su carta che riflette sulla rappresentazione del luogo di origine attraverso la memoria emotiva. 

di Matteo Benetazzo

C'era una volta il biellese n14

C'era una volta il biellese n13

C'era una volta il biellese n12

C'era una volta il biellese n10

C'era una volta il biellese n9

C'era una volta il biellese n8

C'era una volta il biellese n7

C'era una volta il biellese n6

C'era una volta il biellese n5

C'era una volta il biellese n4

C'era una volta il biellese n3

C'era una volta il biellese n2

C'era una volta il biellese n1

"C'era una volta il biellese" è una serie di 13 piccole opere su carta eseguite con chine, pigmenti, grafite e pastelli su carta che riflette sulla rappresentazione del luogo di origine attraverso la memoria emotiva. 

C'era una volta il biellese

Consecutio Temporum fa parte di una serie di piccole opere che affrontano il tema del paesaggio emotivo vissuto tra il paese di origine e quello di adozione

PARATISSIMA VENTI - Come la pelle che mi nasconde

Scopri i partecipanti alla mostra COME LA PELLE CHE MI NASCONDE, esposta in occasione della ventesima edizione di Paratissima Torino 2024, presso gli UFFICI | SNOS. Mostra a cura di Mario Bronzino.

Simone Sola

Marco Greppi

Diego

Maela Gaggero

Rossella Barbante

A.M.Colore

Marco Balbi Dipalma

Marina Comerio

Alvise Pi

Francesca Ropolo

Erika Allia

Cecilia Maran

Matteo Benetazzo

giuseppe palermo

Chiara Benzi

Primo Vanadia

Patrizia J

Chiarab

Luca Razzano

Barbara Grossato

Mila Dobrevska

Petrus Jacobs

JB

Camilla Reggiani

Silvia Raffaelli

Daniela Maestrelli

Edoardo Borgia

Lara Schiliró

Jagod

Fabrizio Molinaris