Scopri i partecipanti alla mostra ATLANTI DELL'OBLIO, esposta in occasione della XXI edizione di Paratissima 2025, presso il REAL COLLEGIO CARLO ALBERTO di Moncalieri. La collettiva é a cura di Asia De Palma, Sofia Giuntini e Oyku Atan, partecipanti alla XII edizione del Master per giovani curatori NICE.

Il modellino della casetta è stato costruito dall’artista per riappropriarsi di uno spazio emotivamente significativo, che decontestualizzato ha innescato nuove connessioni.

di Alice Zanoli

Disfare la ragnatela, il modellino della casetta

Questa fotografia fa parte del progetto Disfare la ragnatela; un dettaglio dell’interno della casetta: libri, cartine e oggetti che appartengono al padre.

Disfare la ragantela

Questa fotografia fa parte del progetto Disfare la ragnatela, un dettaglio esterno: la punta del tetto.


Disfare la ragnatela

Questa fotografia fa parte del progetto Disfare la ragnatela, un dettaglio dell'interno della casetta: un sacco a pelo che ricorda la forma di una montagna.

Questa fotografia fa parte del progetto Disfare la ragnatela, la porta, la visione dall’interno verso l’esterno della casetta.


L’artista utilizza materiali organici come argilla, henné, terra, riso, juta e cotone per creare texture e tonalità che evocano un legame profondo con la terra e la memoria. L’impiego di elementi grezzi e naturali rafforza il dialogo tra gesto pittorico, materia, corpo, storia e natura.

di Vanessa Castro

Sin Título (DIOS, UNIÓN, LIBERTAD)

“Dios, Unión, libertad” è un ciclo di lavori che denuncia le violenze sessuali subite dalle donne rurali durante la guerra civile di El Salvador. Attraverso paesaggi e vasi in argilla, contrappone la bellezza del paese al dolore di un genocidio dimenticato.

Barro II (DIOS, UNIÓN, LIBERTAD)

L’argilla richiama l’artigianato salvadoregno e radica l’opera nel territorio. I capelli, simbolo di resistenza, evocano le donne sepolte senza giustizia. Il contrasto tra fragilità e forza riflette su violenza, perdita e resilienza.

Vasi (DIOS, UNIÓN, LIBERTAD)

“A chi sei figlio?” racconta le origini della mia famiglia a partire dai bisnonni, intrecciate ai
luoghi del cuore, come la casa di famiglia. Il tempo lì si è fermato, come in una sospensione fantastica, come nella memoria che tutti noi abbiamo dei familiari passati.
che tutti noi abbiamo dei fam

di Arianna Di Giuseppe

A chi sei figlio?

Una fila di alberi apre il paesaggio come un varco simbolico.
È la Via Emilia che si fa immagine mentale: asse, passaggio, direzione. Un invito a rallentare e guardare davvero.


di Floriana Dinoi

Strada verde

Un’insegna sbiadita, una figura femminile, una soglia.
Piccole comunità resistono nella trama invisibile delle province, dove ogni negozio è un luogo di memoria collettiva.

Il Mercatino

Un uomo in bicicletta taglia il paesaggio come una linea sottile di presenza.
È il gesto semplice del camminare, del muoversi lentamente, che riporta il corpo al ritmo della terra.


Attraversare il tempo

Una casa affacciata sulla strada, silenziosa testimone del tempo che passa.
Racconta ciò che resta: la vita rurale, la resistenza del quotidiano, l’identità locale che non cede all’oblio.

Casa ai margini

Dal caos urbano emerge il bisogno di ricomporsi. La mappa diventa pelle, lacerata e
ricucita. “Ricucir(e)mi” è atto di consapevolezza, gesto che sana e trasforma. L’opera
riflette sul corpo come territorio fragile, e sulla possibilità di rinascere attraverso la
cura.

di JB

SUTURA

Ogni cerchio è soglia, dove il visibile si dissolve e l’invisibile emerge. Tracce più che
immagini, raccolte in una quiete dinamica fra il pieno e il vuoto. Un fluire che invita l’osservatore a varcare il confine interiore, a fermarsi e a essere, nel continuo divenire di sé.

Quiete Liminale

In un tempo in cui tutto scorre velocemente l’uomo si allontana da una reale connessione con il mondo. Abitare n°0 invita a fermarsi e ad ascoltare ciò che i luoghi raccontano, tanto all’esterno quanto nell’intimo.

Abitare n°0

Tutto ciò che esiste ha origine da ciò che non esiste. Il non essere prima dell'essere. L'uno che ingloba l'altro come la realtà dicibile con l'invisibile. Un paradosso che si evidenzia nell'opera "Dao", dittico in cui la figura di spalle è in simbiosi con il nero, il buio, il nulla o il pieno?

L'opera mette in relazione l'invisibile con il visibile nella forma inversa del mondo. Si osserva a colori ma si immagina in bianco e nero, ma se la realtà in verità non fosse a colori? Un paradosso interiore. Quest'opera indaga l'esistenza e i limiti dell'uomo con la costante ricerca di sè.

ANTINOMIA

L'opera è sospesa tra l'invisibile e il visibile, tra luoghi reali e luoghi dell'anima. 
L'artista colloca nella composizione una figura quasi astratta che fluttua in uno stato di quiete tra cielo e terra alla ricerca di se stessa, di luoghi in cui abitare per esistere.

TEOREMA INTERIORE N°24

Libro fotografico della serie Penùmbra edito da Dorsopress

di Diego Costantini

Penùmbra

Penùmbra III

Penùmbra II

Penùmbra I

L’artista affronta concettualmente un tabù culturale del suo Paese d’origine, la Turchia. Nelle case turche, togliersi le scarpe all’ingresso è un gesto obbligatorio, così come adottare un comportamento sociale performativo: ogni offerta va accettata, i desideri e le emozioni non si esprimono mai di

di Tunahan Havrandere

Welcome

di Federica Bertagnolli

Senza titolo

Il filo, vettore temporale, attraversa le superfici geografiche e unisce punti e linee generando un nuovo dialogo. L’osservatore, guidato dalle fasi del processo creativo diventa parte di un viaggio in cui ogni punto è un istante e ogni linea un percorso.

di Diana Pintaldi

Il tempo dei luoghi - Ragusa

Il tempo dei luoghi - Eolie

Il filo, vettore temporale, attraversa le superfici geografiche e unisce punti e linee generando un nuovo dialogo. L’osservatore, guidato dalle fasi del processo creativo diventa parte di un viaggio in cui ogni punto è un istante e ogni linea un percorso. 

Il tempo dei luoghi - Taormina

Il tempo dei luoghi - Acireale

Il tempo dei luoghi - Randazzo

Il filo, vettore temporale, attraversa le superfici geografiche e unisce punti e linee generando un nuovo dialogo. L’osservatore, diventa parte di un viaggio in cui ogni punto è un istante e ogni linea un percorso.

Il tempo dei luoghi - Cefalù

L’opera, realizzata completamente in sapone, tenta una decostruzione del binomio passato-futuro, per rileggerlo invece come un elemento in continuo cambiamento. Ispirata alla raccolta dialettale di Rino Battistini, l’opera intreccia memoria contadina e identità di Calderara di Reno.

PARATISSIMA KOSMOS - NICE & FAIR, Atlanti dell oblio

Alice Zanoli

Vanessa Castro

Arianna Di Giuseppe

Floriana Dinoi

JB

Diego Costantini

Tunahan Havrandere

Federica Bertagnolli

Diana Pintaldi

Sara Principi