30° mostra d'arte contemporanea durante il festival START della città di Saluzzo

La mia terra è raffinata #7

La mia terra è raffinata #6

La mia terra è raffinata #5

La mia terra è raffinata #4

La mia terra è raffinata #3

La mia terra è raffinata #2

La mia terra è raffinata #1

L’opera raffigura una pistola surreale, immersa in un intreccio ipnotico di linee. Simbolo di potere e minaccia, appare disattivata, sospesa tra realtà e illusione. L’arte interroga sulla percezione della violenza e sul confine tra immaginario e concreto, spingendo a una riflessione critica.

ShootTheRunner-LaPistola

Shoot the Runner esprime urgenza e precarietà, con figure in fuga tra gioco e costrizione. L’opera riflette sulle contraddizioni del presente, la perdita di responsabilità e il pensiero critico, invitando a fermarsi e osservare per riscoprire un’etica consapevole in un mondo che corre senza meta.




ShootTheRunner

n 'Fuma, sgrida e bevi', l'artista incarna la vita quotidiana in un tessuto di punti e linee, un'emozione palpabile che avvolge l'osservatore, invitandolo a esplorare le complesse dinamiche familiari immortalate. 
I volti dei personaggi rivelano un mix di emozioni: dallo sguardo severo di chi sgrida

Fuma, Sgrida e Bevi

Due arazzi, nati dalla fusione di scampoli di tessuto, riflettono sulla smania di incorruttibilità. Dall'antica sublimazione della naftalina come antitarmico, si genera un parallelismo con la putrefazione dei corpi che, emettendo anch'essi gas, si trasmutano in fuochi fatui, come lascito spirituale.

Lisi #1, #2

SPAZIO SOSPESO fa parte della serie di opere "Guerre e Paci", interventi artistici dove la pittura si fonde con gli elementi spaziale della scultura attraverso l'installazione tridimensionale. L'opera candidata rappresenta lo spazio sospeso in assenza dell'uomo dopo le devastazioni belliche 

SPAZIO SOSPESO - serie Guerre e Paci

Camera Segreta racconta l'intimità del corpo svelato

CAMERA SEGRETA

L'opera è composta da un trittico.
La riscoperta dell'elemento naturale attraverso la percezione del proprio corpo si snoda in più fasi, quasi come pezzi di racconti antropologici, tra l'attesa e la paura dello sconosciuto. Trasposizioni orali che si codificano in forme e dimensioni spaziali.

PEZZI

Piccola opera su carta eseguita con chine, pigmenti, grafite e pastelli su carta che riflette sulla rappresentazione del luogo di origine attraverso la memoria emotiva. 

di Matteo Benetazzo

C'era una volta il biellese n14

C'era una volta il biellese n13

C'era una volta il biellese n12

C'era una volta il biellese n10

C'era una volta il biellese n9

C'era una volta il biellese n8

C'era una volta il biellese n7

C'era una volta il biellese n6

C'era una volta il biellese n5

C'era una volta il biellese n4

C'era una volta il biellese n3

C'era una volta il biellese n2

C'era una volta il biellese n1

"C'era una volta il biellese" è una serie di 13 piccole opere su carta eseguite con chine, pigmenti, grafite e pastelli su carta che riflette sulla rappresentazione del luogo di origine attraverso la memoria emotiva. 

C'era una volta il biellese

Consecutio Temporum fa parte di una serie di piccole opere che affrontano il tema del paesaggio emotivo vissuto tra il paese di origine e quello di adozione

CONSECUTIO TEMPORUM II

Volto nel paesaggio II è uno delle otto opere che fa parte dell'installazione pittorica IDENTITATIS

VOLTO NEL PAESAGGIO II-IDENTITATIS particolare

L'opera si presenta come un polittico composto da 8 tele di dimensioni ciascuna pari a 50x50 cm.
Riflette il tema dell'identità, della relazione tra persone, paesaggio e spazi abitati.

IDENTITATIS

RESILIENZA-linea di confine 06

PARTENZA-linea di confine 05

IMMERSIVO-linea di confine 04

DISTACCO-linea di confine 03

EQUILIBRIO-linea di confine 02

BORDERLINE-linea di confine 01

SOPORE-linea di confine 0

L'ABBRACCIO SPEZZATO

C'ERA UNA VOLTA 

BAGNANTE-IMBRUNIRE

COMPENDIO

Ragazzo e tempesta

Notturno-bagnante

Può un dettaglio o la somma dei dettagli rappresentare il visibile nella sua interezza? Più cerchiamo l’accuratezza e la fedeltà, più scavando a fondo troviamo la confusione, l'invisibile. Cos'è la rappresentazione e in che modo l'oggetto si lega alla sua rappresentazione? 

Anatomia infedele di un onda

L'elemento centrale nell'opera "Radiologia di un riflesso" è l'incomunicabilità della percezione.

Radiologia di un riflesso

“ L’ultimo gradino” fa parte di una serie fotografica dal titolo “Velature”che esplora il tema del camuffamento e della dissimulazione, radicato nella tradizione siciliana dei mascheroni 

L’ultimo gradino

Con “Play” l’artista sottolinea il momento del gioco, una dimensione in cui i singoli soggetti attivano un momento di scambio facendo esperienza del luogo, ricontestualizzando la visione dello spazio. Creare una situazione in cui all’interno si svolgono delle azioni

di Sebastiano Branca

Play

L’artista con “Connection of “delinea attraverso il medium della fotografia il “flusso” che si sviluppa in determinate occasioni di convivialitá tra soggetti differenti. Creare una situazione in cui ogni carattere è in divenire ed il corpo abita uno spazio aperto a delle possibilità di connessione.

Connection of

Tramite un’azione di “Appropriation Art”, reinterpreta e fora il retro di alcune fotografie prese dal web, raffiguranti dei bambini nelle zone calde del mondo, esaltando la sagoma e dissolvendo la loro immagine, desidero mettere in luce il trauma e l’infanzia violata, atrocità insanabili e reiterate

VACUUM

Tramite un’azione di “Appropriation Art”, reinterpreto e foro il retro di alcune fotografie prese dal web, raffiguranti dei bambini nelle zone calde del mondo, esaltando la sagoma e dissolvendo la loro immagine, desidero mettere in luce il trauma e l’infanzia violata, atrocità insanabili e reiterate

Sabbia e mare si intrecciano in un dialogo di forme effimere, spesso ignorate nella loro bellezza. Ispirando una reinterpretazione artistica, le fotografie riducono i dettagli all'essenziale, creando opere minimaliste e quasi invisibili che invitano a una nuova esplorazione sensoriale.

Forma e Metamorfosi

Sabbia e mare si intrecciano in un dialogo di forme effimere, spesso ignorate nella loro bellezza. Ispirando una reinterpretazione artistica, le fotografie riducono i dettagli all'essenziale, creando opere minimaliste e quasi invisibili che invitano a una nuova esplorazione sensoriale.


Cercare la perfezione in ogni ambito, non trovarla, andare incontro al kaos, non riconoscersi, odiarsi, rimanere da soli, trovare un equilibrio temporaneo per poi ritornare al punto di partenza. 
Una serie di autoritratti, manifesto di una ricerca e di un cambiamento personale,

di Chiarab

E ti vengo a cercare

Privati di identità, alienati dallo sfruttamento industriale minorile, i bambini oggi sono i principali produttori del fast fashion. Ignorando lo status psicologico di ogni bambino vittima di ansia, inadeguatezza relazionale, L'opera intende muovere una critica alle ricadute ambientali e soprattutto

I bambini degli stracci

L'opera presenta dei soggetti alterati e deformati immersi in un paesaggio bucolico e idilliaco, dai colori caldi e saturi tipici della luce mediterranea. La deformazione, fulcro della ricerca dell'artista, è frutto di una realtà immaginifica che si incontra/scontra con la memoria.

Sapienza di vecchi e forza di giovani

Casa quanto stai terra quanta ne vedi

Lucid dreams

Candy shop

Birth of Venus

Homemade tomato sauce

Toy department

Sky and Sand

di nicolas crocetti

geomeTREE V

Ogni ritratto fotografico mostra, contemporaneamente, il soggetto fotografato e il modo in cui il fotografo lo vede.
L'immagine che si forma ha tratti indefiniti, una creatura ibrida, di difficile comprensione. Come del resto è impossibile cogliere l'identità oggettiva delle persone altre da noi.

Contatto 6

Contatto 5

Contatto 4

Contatto 3

Contatto 2

Contatto 1

di Alessandro de Leo

Divenire II

Divenire XVI

Divenire III

Divenire XIX

Divenire VII

“Costellazioni” è un’opera video che tenta di mappare i movimenti dell'artista in uno spazio. Proprio come le costellazioni, a cui la moderna astronomia non riconosce alcun reale significato, così in questo lavoro l’artista si vuole interrogare su quale sia il vero senso della vita.

COSTELLAZIONI

“Border” è un’opera che riflette sul concetto di confine.
L’osservazione e l’esplorazione individuale del proprio spazio, porta alla coscienza dei propri limiti. Attraverso il superamento di questi limiti, l’essere umano riesce ad abbattere il muro immaginario per potersi ricongiungere con il tutto.

BORDER

“Impulso” è un un’opera video che riflette sul concetto di curvatura spazio-tempo.

di Manuel De Marco

Impulso

Senza titolo

Discesa

La prima tela simboleggia lo spazio ma allo stesso tempo l’assenza dell’uomo in quanto è priva di ulteriori segni oltre al colore pieno. Al contrario, la seconda tela è caratterizzata da un intervento materico realizzato attraverso la pressione dei piedi dell’artista che occupa il centro dell’opera.

Nello spazio e nel tempo

SENZA TITOLO

NON IN CENTRO

“Circle of life” è un’opera che riflette sul periodo storico che abbiamo vissuto dato dalla pandemia da Covid 19, nel quale la vita e le abitudini delle persone sono fortemente mutate, trovandosi sempre più spesso in uno spazio limitato.

CIRCLE OF LIFE

L’opera rappresenta in chiave concettuale il percorso della vita che nasce dal buio e muore nel buio, in un infinito ripetersi.

LIFE PATH

“Existential physics” è un’opera che indaga sulla ricerca dell’equilibrio nel proprio spazio interiore.

EXISTENTIAL PHYSICS

L'installazione Radici è composta da due elementi cardine: il tappeto e la porta. Il tappeto è un invito ad accogliere, in quanto rappresenta un mezzo che accoglie le persone per condividere pasti, momenti quotidiani della giornata, ma anche per condividere rituali religiosi e feste ancestrali.

Radici

Ardna, termine arabo che significa “la nostra terra”,costituita da un ulivo e da un tappeto di cenere, la medesima rappresenta un fertilizzante naturale per sue radici e, al contempo, disegna delle geometrie riconducibili a una keffiyeh, simbolo della resilienza  e della resistenza palestinese. 

Ardna

Riflettendo sul tema del sacro, dell’inaccessibile, e del terzo paesaggio come luogo immaginifico e risolutivo, l’opera ci presenta un elemento naturale di caos, forse, invalicabile tra noi e l’altro da noi. È davvero nella nostra volontà approdare a questo giardino planetario?

Il finale della peste come chiusa del poema

Nell’elemento naturale in condizione di totale abbandono l’opera si presenta tramite prospettive distorte e piani ribaltati, sintomo di una sofferta quotidianità e continua ricerca di un “terzo paesaggio”, porto sicuro per l’artista, al quale approdare. Da area disabitata a luogo di biodiversità.

Qui e là

L'opera è uno studio ravvicinato della carne macellata. Il piccolo formato orizzontale conferisce al quadro quasi una postura peìaesaggistica che rende l'immagine poco riconoscibile.

Studio di viscere, colla di coniglio o ecografia delle anse intestinali.

L'opera in questione trae le sue origini dalla pratica stroricamente riconocisuta dell'astrazione e della pittura gestuale. La mia pittura indaga il corpo in qualità di carne e presta alla verticalità, come le carcasse appese nei mattatoi. 

Si dicono tante cose sul corpo, ad esempio che respira.

Opera che fa parte di una serie di opere appartenente al progetto Storie di Storie, iniziato nel 2023, in cui vengono narrate le storie delle donne del meridione.

Maria

Se tu dimentichi, di lusso e di miseria

Muta la parola 3

Muta la parola 2

Muta la parola 1

Riconciliazione dei nodi

Realizzati con materiali recuperati nelle case crollate dei centri storici del Meridione,  in 'Memorie dal sottosuolo' l'abbandono diventa metafora della vita umana e ogni tessuto logorato racchiude in sè storie del passato (pezzi vendibili singolarmente)

Memorie dal sottosuolo (composizione)

Realizzati con materiali recuperati nelle case crollate dei centri storici del Meridione,  in 'Memorie dal sottosuolo' l'abbandono diventa metafora della vita umana e ogni tessuto logorato racchiude in sè storie del passato.

Memoria dal sottosuolo (LIV)

Memoria dal sottosuolo (LI)

Memoria dal sottosuolo (XLVIII)

Memorie dal sottosuolo (XLV)

Memorie dal sottosuolo (XLII)

Memorie dal sottosuolo (XXXIX)

Memorie dal sottosuolo (XXXVI)

Memorie dal sottosuolo (XXXIII)

Memorie dal sottosuolo (XXX)

Memorie dal sottosuolo (XXVII)

Memorie dal sottosuolo (XXIV)

Realizzati con materiali recuperati nelle case crollate dei centri storici del Meridione,  in 'Memorie dal sottosuolo' l'abbandono diventa metafora della vita umana e ogni tessuto logorato racchiude in sè storie del passato


Memorie dal sottosuolo (XXI)

Memorie dal sottosuolo (XVIII)

Memorie dal sottosuolo (XV)

Memorie dal sottosuolo (XII)

Memorie dal sottosuolo (IX)

Memorie dal sottosuolo (VI)

Memorie dal sottosuolo (III)

Dopo qualche anno passato lontano da casa, non riesco più a riconoscere il mio paese. Cerco quindi di riappropriarmene catturandone le ore più buie.

Nevermind if I'm blind (12)

Nevermind if I'm blind (11)

Nevermind if I'm blind (10)

Nevermind if I'm blind (9)

Nevermind if I'm blind (8)

Nevermind if I'm blind (7)

Nevermind if I'm blind (6)

Nevermind if I'm blind (5)

Nevermind if I'm blind (4)

Nevermind if I'm blind (3)

Nevermind if I'm blind (2)

Nevermind if I'm blind (1)

La memoria oscilla tra ciò che resta e ciò che scompare. Un salice del giardino dei miei genitori ora esiste solo su Google Maps. Stampato e montato su stativi, lo porto in spazi pubblici, creando un dialogo tra digitale e reale, riflettendo su memoria, immagini e identità in trasformazione.

Salice

In anticipo solo quando non conta

La ricerca della bellezza è un gioco di forma e materia. Materiali effimeri rivelano un’estetica inattesa. La pellicola fotografica, con la sua grana e densità, amplifica questa fragilità. Un’indagine sulla transitorietà e sulla capacità dello sguardo di trasformare l'effimero.

Cartone

La bellezza nasce da forma e materia. Materiali effimeri rivelano un’estetica inattesa e la pellicola, con la sua grana, amplifica questa fragilità. Un’indagine sulla transitorietà e sulla capacità dello sguardo di trasformare ciò che è destinato a scomparire.

Polistirolo

La bellezza nasce da forma e materia. Materiali effimeri rivelano un’estetica inattesa. La pellicola, con la sua grana, amplifica questa fragilità. Un’indagine sulla transitorietà e sulla capacità dello sguardo di trasformare ciò che è destinato a scomparire.

Pluriball

Quest'opera è un autoritratto, l'artista vede il corpo come un mezzo meraviglioso che consente all'anima di agire nel mondo, rendendo tangibili i messaggi interiori. Opera stampata su blueback, una tipologia di carta utilizzata per i manifesti pubblicitari. 

corpo di luna

distanze ravvicinate

vulva

roccia

lana

fumo

acqua

fuoco

Questo gioco non più utilizzabile diviene contemplabile nella sua funzione lontana e si trasforma in una forma che trascina là dove il passato riprende consistenza in maniera tattile e delicata, evidenziando un’assenza silenziosa e fragile. (foto Ivano Triolo)

Ho rincorso l’effimera essenza della tua esistenza

Non sapevo dove andare mentre tu non c'eri

Quegli oggetti legati all’infanzia sono qui elementi tattili che contengono il ricordo di un avvenimento ormai concluso. Questa culla che non è mai stata vissuta rimane in attesa e diviene candida protezione che rende evidente una mancanza, un vuoto che si imprime in ciò che resta.

Forme Consapevoli - START Arte Saluzzo 2025

30° mostra d'arte contemporanea durante il festival START della città di Saluzzo

Erika Allia e Gabriele Argentino

Millu

Alessia Arnone

Matteo Benetazzo

Francesco Boi

Sebastiano Branca

Chiarab

Alice Chisari

nicolas crocetti

Alessandro de Leo

Manuel De Marco

Mohammed

Matteo Faraci

Salvatore Alessandro Ficano

Eva Fruci

Matteo Giardiello

Giusy Grande

Sergio La Barbera

Rossana La Verde

Patrizia Leonino

rossana maggi

Diana Marcadini

alimattiarte

Riccardo Michelini

Alice Muratore

Silvia Muscolino

Alberto Orilia

Pesca

Antonio Paldino

Miriam Pilia

Francesca Rinaldi

Camilla Riscassi

OLTREVISTA ART GALLERY

Ioana Rusu

Primo Vanadia

Lalula Vivenzi Carrasco

Saint.ioan