Scopri i partecipanti alla mostra SHOW DONNT’ TELL, esposta in occasione della ventesima edizione di Paratissima Torino 2024, presso gli UFFICI | SNOS.
La collettiva é a cura di Elena Sillitti, Daniele Manzionna, partecipanti all’XI edizione del Master per giovani curatori NICE.

Bodyscape è una rappresentazione esemplata sui caratteri della persona umana, nell’ambito di una concezione antropomorfica con un intento allegorico. Le radici fortemente legate alla terra raccontate attraverso il corpo di nonna Lena ( nonna dell’autore ) che si trasforma in paesaggio.

Bodyscape

Il tempo taglia le nostre vite. Crea diramazioni e linee sconnesse. Incide sulla pelle così come sulla corteccia. Nonna che si fa albero d’ulivo testimonia la metafora del legno come elemento resiliente e dalla straordinaria mutevolezza. Cambia forma, resiste, produce e si modifica tenacemente.

Incisi

“Echo” è il suono, è la vibrazione, è il paesaggio in divenire che rivendica il suo essere presente passato e futuro. Il frastuono e la vibrazione, il (R)umore assordante che si riversa sulla valle fino al mare, acqua che si riversa sul terreno quasi a voler risanare le sue crepe.

Arie

Si tratta di una delle visioni del progetto multidisciplinare diviso in tre capitoli quante sono le fasi di un attacco emicranico con aura di cui soffre l’autore: "EMIKRANIA". Si esplorano linguaggi visivi misti che mixano la fotografia digitale e non per un nuova poetica della percezione visiva.

Emianopsia

di Flavio Di Renzo

Triptano C14H17N3O

Nonna Lena Trascrive le parole di Filomena Monte Fellegara al termine del suo viaggio "Più" iniziato nel 2009. Oltre Sedici Opere D'arte che indagano sul territorio tramite lo strumento della fotografia, del video, del suono fino alla realtà aumentata.

Lettera a Nonna Lena

Aura

Corpo vitreo

Segnali di Ordinaria Ipocondria

I luoghi di Rivolto sono strettamente legati ai ricordi dell’autore. I calanchi, un fenomeno geomorfologico di erosione del terreno che si produce per l’effetto di
dilavamento delle acque piovane su rocce argillose fanno da sfondo ai terreni a riposo.

Rivolto

Echo è lo scenario in cui sorgeva la dimora ormai perduta di nonna Lena ( nonna dell'Autore ).
Delle mura, le rocce e montagne sicure, ora ne rimane solo l’eco.

Echo

Altisonanza: brulicano, prima al mattino e poi in tarda sera la piccola fauna in piena estate, 
la cima erbosa del colle diviene un palcoscenico, le stelle e la notte la sua scenografa.

Altisonanza

(R)umore

La storia di nonna Lena (nonna dell’autore) si sviluppa attraverso i suoi ricordi. Immagini della terra d’Abruzzo, della sua casa, di un territorio amato e da cui si è sentita tradita durante il terremoto dell’Aquila. Ella veste la sua nuova dimora ritrovata ora nella natura.

Riparo dal passato

Swimming in Manila

Introspicere

I’m I pretty or not?

What’s your biggest problem?

Fragile

Momentum

Stick to your gun

Pray for me

They are not like us

I don’t have another love

Intersections

Almost famous

Solo travel

di Epie

Suburban Attitude

L’estate rappresenta per definizione la sospensione del tempo, un momento durante il quale si mettono in pausa gli impegni di tutto l’anno, il lavoro e le abitudini. Come riempire questo periodo? Per qualcuno può essere davvero una ‘cruel summer’. 

Cruel Summer

Con quest'opera l'artista ha voluto indagare il rapporto tra spazio e corpo, traendo se stessa, attraverso il mezzo dell'autoritratto all'interno di un'ambiente estraneo, ovvero la stanza di un hotel. 

Untitled, Secret Room

di Rachele Gabrielli

Deep down

Blooming eggs

Softly fly

L'artista autoritratta con lo specchio, simbolo di vanità ed oggetto utilizzato per riprodurre la propria immagine, qui copre il volto e raffigura il cielo che nel suo essere infinito rimanda al desiderio e alla speranza verso qualcosa di invisibile ma forse possibile.

Inside to me

E' tratta dalla serie "Quello che resta", nella quale l'artista decide di fotografare gli oggetti appartenuti ai suoi nonni, imprimendoli in uno spazio neutrale. A differenza dei luoghi vuoti, come la casa, gli oggetti riportano ad una presenza, raccontano storie.

Il servizio da tè

E' tratta dalla serie "Quello che resta", nella quale l'artista decide di fotografare gli oggetti appartenuti ai suoi nonni, con l'intento di mantenerli in vita, imprimendoli in uno spazio decontestualizzato ed eterno. L'interazione con tali oggetti per mezzo dell'autoritratto ne rievoca i ricordi.

La tovaglia, "Quello che resta"

Illusion

“tramandi” intreccia fotografie e centrini. Le trame dei centrini sono come i fili invisibili che legano le generazioni. La polvere che si accumula sulle fotografie dimenticate rappresenta il non detto, i segreti, o le emozioni non affrontate che si sedimentano

tramandi

L'io superiore, la presenza costante nella nostra vita,ci protegge, ci abbraccia, ci conforta; ci avvicina a quel sentire che è parte dell'autocoscienza e che ci apre all'atro se, incarna l'istinto la forza inaspettata che ritroviamo nei momenti più difficili, l'entità che in silenzio ci accompagna

TRA SE E ME

di Ivana Galli

ritratto scomposto abbracciami

ritratto scomposto Luna

ritratto scomposto Alessio Boni

ritratto scomposto Franco B

Ritratto scomposto Giuseppe Di Tommaso

ritratto scomposto Giuliana Bernhardt

Il viaggio di Enea, lo straniero, racchiude il senso profondo e inarrestabile di quel remoto e arcano andare e cercare nuovi approdi,  in quel moto antico e alternato dello stare e dell’andare, Le immagini dei corpi inanimati, affioranti nella risacca delle onde e sul litorale del nostro oggi.

migrazioni

dea madre

sesto giorno/eravamo angeli

sesto giorno/eravamo angeli1

and don’t look at what I seem. I’m velied

leave no trace on a wounded body

uno schiaffo alla vita

have pity on me

ritratto scomposto

Sviluppare un dialogo sul rapporto tra il corpo e lo spazio circostante come luoghi liminali e transitori in cui abitare.

Una stanza tutta per se_Tokyo 02

Una stanza tutta per se_Tokyo 01

Una stanza tutta per se_Liguria 02

Una stanza tutta per se_Liguria 01

Una stanza tutta per se_Toscana 02

Una stanza tutta per se_Toscana 01

Una stanza tutta per se_Torino 02

Una stanza tutta per se_Torino 01

Una stanza tutta per se_Comano 02

Una stanza tutta per se_Comano 01

Una stanza tutta per se_Bormio 03

Una stanza tutta per se_Bormio 02

Una stanza tutta per se_Bormio 01

Entrare in una dimensione di empatia, attraverso la sofferenza e la resistenza, con un ambiente circostante apparentemente ostile e difficile, ma ricchissimo di una vita floreale testarda e ostinata.

Nata su un'isola_Lanzarote 03

Nata su un'isola_Lanzarote 02

Nata su un'isola_Lanzarote 01

Legata all’opera "Ricordo 1", "Udito" rappresenta il ricordo d’infanzia prima che venga trasformato in diapositiva, proiettato e riscattato. In questo modo, lo spettatore è immerso nella Maremma toscana e tra il frinire delle cicale, senza la mia mediazione e intervento

Udito

Ho immortalato i luoghi della mia infanzia, semplificandoli e alterandoli come fa la nostra memoria. L’immagine è stata trasformata in una diapositiva collegata a un flash; con ogni scatto, il lampo di luce porta con sé il ricordo, fondendo corpo, spazio e tempo in un’unica visione.

Diapositiva1

L'artista è la porta d'oro, dove la soffernza e la felcità convicono nel richiamo della creazione.
Il video attraverso la performance, il colore e il canto, conotta la ricrca artistica come vocazione, ricerca spirtuale di trasformazione della sofferenza. 

LA PORTA D'ORO

La soglia e’ uno spazio di incontro. Le mani sono posizionate al centro del cuore, come un mudra orientale. La soglia si connota come un rito di passaggio verso una dimensione di comunione con Sé e, verso l’altro, l'Oltre. L'artista divine esso stesso uno spazio liminale di incontro.

SOGLIA

Ogni mattina una parte di me si rivede negli occhi di Stefano, nella sua sindrome dello spetto autistico e mi riporta al centro di quell’amore primario, che anch’io come artista ed essere umano ricerco. Ogni mattina mi specchio con e in Stefano.

RITRATTO DI STEFANO ALLO SPECCHIO

STEFANO | RITRATTO

Il video rappresenta la continua ricerca artistica e spirituale. L’io riflesso nello specchio sprofonda nell’assenza, dopo aver raggiunto la vetta. La continua ricerca del Divino nell'opera d'arte, nell’attesa di una sua manifestazione, diviene il continuo ritorno a Sé per conoscersi. 

SISIFO | AUTORITRATTO

La ricerca della trance, come stato creativo profondo, per attivare una trasformazione spirituale attraverso l'esperienza del corpo. L'artista compone e analizza differenti posizioni e il loro siginificato, cercando nella propria plasticità un corpo rituale. 

CORPO RITUALE

PROIEZIONE SU VELO. L'atto di fotografare, imprime  il corpo in uno spazio luminoso.  Gli autoritratti sono rituali per scoprire la verticalità dell'essere umano e tematizzare il dolore come fonte di conoscenza trasformativa relazionale e spirituale. 

CANTI RITUALI | AUTORITRATTI

ll video indaga la sofferenza della ricerca spirituale. La disperazione mortale dell'io
dell'io che si interroga sul suo rapporto con se stesso e con il divino.
La croce e la scala sono usate come veicolo per comunicare
la doppia dimensione dell'esistenza e dell'essere umano.

CROCEVIA

I CANTI RITUALI I CANTI RITUALI sono una collezione di video che si interrogano il dolore come fonte di catarsi: trasformazione e conoscenza. I video sono preghiere carnali. Indagano la crisi spirituale di fronte al lutto, riprendendo l’iconografia di Cristo.


RESSURREZIONE | Canti Rituali

I CANTI RITUALI I CANTI RITUALI sono una collezione di video che si interrogano il dolore come fonte di catarsi: trasformazione e conoscenza. I video sono preghiere carnali. Indagano la crisi spirituale di fronte al lutto, riprendendo l’iconografia di Cristo.

PIETA' | Canti Rituali

DERISIONE | Canti Rituali

AGONIA | Canti Rituali

ASCENSIONE | Canti Rituali

COMPIANTO | Canti Rituali

I CANTI RITUALI sono una collezione di video che si interrogano il dolore come fonte di catarsi: trasformazione e conoscenza. I video sono preghiere carnali. Indagano la crisi spirituale di fronte al lutto, riprendendo l’iconografia di Cristo.


TRASFIGURAZIONE | Canti Rituali

“Il mio tempo è un tempo d’Abbandono dell’Ora che non giunge”.
L’autoritratto in Kairos interroga l’attesa. Sotto questa luce il concetto di Kairos viene riflesso in senso esistenziale nell’attesa di un momento relazionale dell’Io con l’Essere, l’esserci con.

KAIROS | Autoritratto

L'autoritratto allo specchio indaga attraverso la carnalita' del rosso quell'Amore assoluto, incondizionato, primario che il corpo racchiude

AUTORITRATTO ALLO SPECCHIO | Amore Primario

L'opera video interroga l'essenza dell'abbandono. Il termine abbandono e' duplice. Essere abbandono ha il significato di solitudine, ma nell'ambito della fede custodisce l'ideale massimo dell'incontro con il divino, che non e' possibile vedere.

DE PROFUNDIS | Affresco | Part. I | Trittico

L'opera video interroga l'essenza dell'abbandono. Il termine abbandono e' duplice. Essere abbandonta ha il signifiato di solitudine, ma nell'ambito della fede custodisce ll'ideale massimo dell'icontro con il divino, che non e' possibile vedere.

DE PRFOFUNDIS | Affresco | Part II | Trittico

L’opera, come un mandala, riflette sulla fragilità dell’Essere, insita nell’ umano e nella Terra. L'ioriflesso non è solo un doppio fisico, ma l’Io” dipinta dalla luce olografica, s’ apre all’interconnessione con Sé, l’altro e l’Ambiente: l’Esserci.

AUTORITRATTO ALLO SPECCHIO: FARGILITA'

Ci sono momenti cruciali nella nostra biografia. Il crocevia di una scelta: Aut - Aut.  La possibilità del “Male” si palesa nella storia.  Crolla una visione del mondo retta da relazioni umane e religiose fondate sul “Bene Comune: l’Amore”. 

SI|NO|DO | Dittico  “La scelta originaria è sempre presente in ogni scelta susseguente.”

DE PROFUNDIS | Affresco | Part. III |Trittico

These photos are intended to sensitize those who watch them to what they eat.
In the images we find people instead of what they eat, in an exchange of roles that wants to put meat considered food and human meat on the same level.

di Anastasia

Rethink Life

Rethink Lifer

Opera esposta al Dumbo Bologna, Marzo 2023. 
https://zero.eu/it/eventi/277354-anna-seghedoni-e-anastasia-monacelli-fuori-da-me,bologna/?fbclid=IwAR3RoweRTt-Rt8Ds_GXtWKIccFgkob0ZCdBZd3TkQGSxlBQWblrXhHGgOf8

Fuori da me

di Anastasia Monacelli

Sfidare le convenzioni del nuovo conformismo "politically correct" per rappresentare il corpo femminile in comparazione con la frutta ed esaltare la potenza evocativa di un nesso ormai consolidato nel senso comune. Questa è l'operazione attuata da Pantaleo Musarò 

Call me by my name

call me by my name

Sfidare le convenzioni del nuovo conformismo "politically correct" per rappresentare il corpo femminile in comparazione con la frutta ed esaltare la potenza evocativa di un nesso ormai consolidato nel senso comune. Questa è l'operazione attuata da Pantaleo Musarò

Call me bymy name

di Musarò

beings of light

Networking

The reflections

La serie "NODI" di cui questo lavoro fa parte, indaga le possibilità metaforiche del corpo: il nodo del corpo come nodo dell'anima. Il simbolo del nodo rappresenta un’idea archetipica ed ancestrale radicata in profondità nell'universo umano, capace di risvegliare una miriade di concetti e sensazioni

PARATISSIMA VENTI - NICE & FAIR, Show don’t tell

Scopri i partecipanti alla mostra SHOW DONNT’ TELL, esposta in occasione della ventesima edizione di Paratissima Torino 2024, presso gli UFFICI | SNOS. La collettiva é a cura di Elena Sillitti, Daniele Manzionna, partecipanti all’XI edizione del Master per giovani curatori NICE.

Flavio Di Renzo

Epie

Rachele Gabrielli

Ivana Galli

la vaga circe

GAN

Marco Balbi Dipalma

Anastasia

Musarò

stefano questorio

grouchality

Mirko Sperlonga

LE ZANG