Scopri i partecipanti alla mostra THE SAFEST PLACE, esposta in occasione della XXI edizione di Paratissima 2025, presso il REAL COLLEGIO CARLO ALBERTO di Moncalieri. La collettiva é a cura di Valeria Radkevych e Michele Travaglio, partecipanti alla XII edizione del Master per giovani curatori NICE.

Created after giving birth, these pastel-toned ceramic beings merge vegetal and animal forms. With eyes wide open, they evoke fragile guardians, dreamy creatures born from a deep, intimate transformation—symbols of care, creation, and the blurred line between body and nature.

di Jessica Moroni

Mamma Latte

Abisso Madre

Mamma Gatta

A large-format watercolor depicts the meeting of the Rio Solimões and Rio Negro in the Amazon. The artwork captures the striking contrast where their waters merge yet remain distinct, symbolizing nature’s power and diversity through fluid, vibrant colors and dynamic brushstrokes.

L'incontro delle acque

Fluid watercolour expanses merge tranquil blue and soft pastel tones, evoking meditation's serene depth. Each abstract wash becomes a reflective pool—a symbolic water element that purifies, transforms and connects subconscious and conscious, inviting inner peace and awareness.

Don Juan

L’inizio del viaggio

L'origine delle cose

Inspired by the Amazon’s “flying rivers,” Moroni’s Rios is a textile installation evoking water’s flow and life-giving power. Through fabric forms and blooms, it connects distant places and roots, inviting reflection on nature’s ecological web and humanity’s role within it.

Rios

Silva is a 4-meter-tall green fabric installation hanging like a giant pod, with small pockets holding plants. During a live performance, Moroni inserts flowers and branches into these pockets, gradually completing the work and transforming it into a living celebration of nature.

Silva

Fluid, free forms collapse like lifeless limbs of supernatural beings. Inspired by animal entrails from Naples’ street food, Moroni’s Trippa e Lingua transforms reality into totems reflecting the human-nature dialogue, evoking ecofeminism and our role as part of Earth’s fragile ecosystem.

Trippa e lingua

“Belly Button” evokes a primordial, intimate forest — a feminine matrix. Jessica Moroni’s textile installations guide us into the silva, where we rediscover origin, reconnect with the earth, and sense the sacred symmetry of a world shaped by nature’s rhythm.

Belly button

"Vainas" is a suspended textile installation inspired by fruits, climbing plants, and ancestral symbols. Made with natural and recycled materials, it reflects the sacred link between earth and sky, nature and humanity, inviting a deeper ecological awareness.

Vainas

Il senso di pace e armonia, che trasmette il soggetto, viene sviluppato attraverso un dualismo.
L'immagine è attraversata da un filo elettrico, che funge da conduttore tra due realtà, realizzate però con un materiale isolante come la lana.

di Aurora 

3km e innumerevoli fili

Corsa campestre

E' il risultato di uno studio del ciclo vitale di una pianta di fagioli, accompagnandola dal seme alla morte. L'installazione mira ad essere una commemorazione, di questo percorso, portando in risalto le trame impresse sul fagiolo stesso.

Cascare a fagiolo

Gomma da cancellare vengono esaurite tramite un gesto continuo, quasi morboso. L'oggetto di partenza viene esaurito, fatto a pezzi e conservato. Viene messo in risalto il tentativo di cancellare un errore, conservandone però il ricordo.

Raccogliere un esaurimento

Scontrini raccolti da terra, come un'azione metodica, continuativa nel tempo. Raccontano il vissuto delle persone che li hanno abbandonati, quasi come delle briciole di pane seminate per creare un percorso. La cera, avvolgendoli, preserva la loro natura.

Contromarca

"Knock knock"
"Who's there?"
"Your neighbour."

di Daria Romanenko

Knock knock

Il ricordo della casa d'infanzia è sempre velato da uno strato di nostalgia magica che rende la memoria più morbida e solare rispetto alla realtà vissuta. Io mi ricordo il sole del tardo pomeriggio che accarezzava gli edifici sovietici rendendoli gialli, rosa o arancioni. Più dolci, più "casa".

L'opera unisce la tradizione ucraina della bambola Motanka a una riflessione sui confini storici e identitari tra Ucraina e URSS. Attravero materiali semplici e ricami ispirati all'archtettura sovietica, mostra come passato e presente restino intrecciati nella memoria collettiva.

Zamotana

Con quest'opera l'artista invita a riflettere sul concetto di "limes" rappresentato dalle catene montuose, che spesso vengono individuate come fondamento geografico di confini fra stati e nazioni. L'opera interroga sull'essenza effimera dei confini territoriali.

di Paolo Profaizer

The cause of consequence

Con quest'opera l'artista invita a riflettere sul concetto di limite tra dentro e fuori, evidenziando come ogni luogo sicuro sia al contempo spazio di appartenenza e potenziale zona di vulnerabilità, in cui la sicurezza si intreccia con il rischio della sua perdita.

Warmt demand

di Ilshat

Insoluto

L’opera esplora il confine che segna il rapporto conflittuale tra interno ed esterno. Il dentro e il fuori si avvicinano, si ignorano, il loro contatto è separazione. La frontiera cade nel dialogo, delineando un corpo unico. L’intimità è desiderio di apertura e conoscenza profonda di sé.


di silvia gelli

Extimità

di Damiano Azzizia

Insonnia

L'Armadio

Wardrobe n.3

Wardrobe n.2

Wardrobe n.1

Con questa opera l'artista ha voluto dare testimonianza del passaggio dell’essere umano all'interno dell'ambiente abitato, delle sue azioni e delle sue relazioni; il tempo, in questi caso un tramonto, attraverso la sua luce mette in evidenzia l'oggetto trattato. 

Wardrobe

Con l'opera Landscape, l'artista indaga il luogo della casa come nido protettivo; questa conserva gran parte delle nostre esperienze e memorie, struttura il nostro essere e influenza l’immaginazione poetica dell’individuo.

Landscape

La ricerca spaziale dell'artista nasce dall’esigenza di rappresentare elementi di forte valenza simbolica e familiare, di estrema riconoscibilità, che ci permette di entrare subito in sintonia emozionale con la raffigurazione. 

Space - line

Tania Bakum tells the story of a colleague who still lives in his native neighborhood, now often shelled. He showed her his home, damaged kindergarten, and nearby destruction. She mapped the area and placed photos on windows - views his neighbors see daily.

di Tania Bakum

My windows face East

La quarantena è un periodo di isolamento che cambia il rapporto che si ha con gli spazi, limitandoci al solo spazio della casa. In questa pausa antropica, l’ambiente esterno si trasforma e le pareti della casa rappresentano i confini che ridisegnano uno spazio individuale limitato e imposto.

di Fabiola Zero

FORME DELL'ABITARE

Il terremoto è un movimento naturale della terra che ricolloca l’uomo all’interno dello spazio, lo priva della possibilità di viverlo, costringendolo a un abbandono imposto e subìto. Il tappeto, come soglia di passaggio tra lo spazio della casa e quello della strada, diventa simbolo di esclusione.

FUORI LUOGO

“Mi casa es tu cozy apartment” di Ciaf denuncia come il turismo di massa e gli affitti brevi trasformino la casa in prodotto impersonale. Con locker interattivi contenenti foto di annunci Airbnb e un codice legato al sovraffollamento turistico di Firenze.

di Mattai Ciaf

Mi casa es tu cozy apartment

"Cimelio mio, dolce oro" è un’eco silenziosa. L’opera bifronte mostra il doppio di ogni cosa: l’essere presenza e assenza, l’essere positivo e negativo, l’essere oggetto e materia viva. L’installazione suggerisce un racconto leggibile solo negli spazi tra le righe: nelle pause.



di Anna Costantino

Cimelio mio, dolce oro

Home Before Dark nasce da un episodio biografico dell’artista legato alla
richiesta della cittadinanza italiana che avrebbe comportato alla rinuncia di
quella della cittadinanza di nascita, quella ucraina.
Questo avvenimento ha dato origine ad una ricerca stratificata incentrata
sulla definizione in

di Sofiya Chotyrbok

Home Before Dark

Legata all’opera "Ricordo 1", "Udito" rappresenta il ricordo d’infanzia prima che venga trasformato in diapositiva, proiettato e riscattato. In questo modo, lo spettatore è immerso nella Maremma toscana e tra il frinire delle cicale, senza la mia mediazione e intervento

di GAN

Udito

Ho immortalato i luoghi della mia infanzia, semplificandoli e alterandoli come fa la nostra memoria. L’immagine è stata trasformata in una diapositiva collegata a un flash; con ogni scatto, il lampo di luce porta con sé il ricordo, fondendo corpo, spazio e tempo in un’unica visione.

PARATISSIMA KOSMOS - NICE & FAIR, The safest place

Jessica Moroni

Aurora

Daria Romanenko

Paolo Profaizer

Ilshat

silvia gelli

Damiano Azzizia

Tania Bakum

Fabiola Zero

Mattai Ciaf

Anna Costantino

Sofiya Chotyrbok

GAN