Scopri i partecipanti alla mostra ANTICAMERA: La consistenza del vuoto, esposta in occasione della XXI edizione di Paratissima 2025, presso il REAL COLLEGIO CARLO ALBERTO di Moncalieri. La collettiva é a cura di Alessandro Della Santa, Eleonora Gandolfi e Elisa Perissinotti, partecipanti alla XII edizione del Master per giovani curatori NICE.

Dal caos urbano emerge il bisogno di ricomporsi. La mappa diventa pelle, lacerata e
ricucita. “Ricucir(e)mi” è atto di consapevolezza, gesto che sana e trasforma. L’opera
riflette sul corpo come territorio fragile, e sulla possibilità di rinascere attraverso la
cura.

di JB

SUTURA

Ogni cerchio è soglia, dove il visibile si dissolve e l’invisibile emerge. Tracce più che
immagini, raccolte in una quiete dinamica fra il pieno e il vuoto. Un fluire che invita l’osservatore a varcare il confine interiore, a fermarsi e a essere, nel continuo divenire di sé.

Quiete Liminale

In un tempo in cui tutto scorre velocemente l’uomo si allontana da una reale connessione con il mondo. Abitare n°0 invita a fermarsi e ad ascoltare ciò che i luoghi raccontano, tanto all’esterno quanto nell’intimo.

Abitare n°0

Tutto ciò che esiste ha origine da ciò che non esiste. Il non essere prima dell'essere. L'uno che ingloba l'altro come la realtà dicibile con l'invisibile. Un paradosso che si evidenzia nell'opera "Dao", dittico in cui la figura di spalle è in simbiosi con il nero, il buio, il nulla o il pieno?

L'opera mette in relazione l'invisibile con il visibile nella forma inversa del mondo. Si osserva a colori ma si immagina in bianco e nero, ma se la realtà in verità non fosse a colori? Un paradosso interiore. Quest'opera indaga l'esistenza e i limiti dell'uomo con la costante ricerca di sè.

ANTINOMIA

L'opera è sospesa tra l'invisibile e il visibile, tra luoghi reali e luoghi dell'anima. 
L'artista colloca nella composizione una figura quasi astratta che fluttua in uno stato di quiete tra cielo e terra alla ricerca di se stessa, di luoghi in cui abitare per esistere.

TEOREMA INTERIORE N°24

L'opera riflette sull'attesa e sulla percezione che le persone hanno di essa.
Un oggetto singolare, semplice quanto enigmatico, gira senza sosta in un silenzio assordante obbligando il fruitore ad affrontare la propria concezione di "tempo".


di Occhio di Ra

di Emanuela Mastria

Inchiostro simpatico

Angelica

Barca di mare

Città Foresta

Il fazzoletto di Desdemona

Bianca è la porcellana ed è anche un nome di donna, un omaggio alla scrittrice Bianca Pitzorno. Flut vuole suggerire il termine fluttuante ma anche flutti, le onde del mare. L'idea è nata pensando ad una forma che suggerisse, allo stesso tempo, quella di una nuvola e quella di un’onda del mare. 

Bianca Flut

di silvia inselvini

Notturni

Ogni segno inciso è un tentativo di dare forma all’indefinito, di rendere percepibile quell’invisibile che lascia una traccia pur sfuggendo a una definizione immediata. Gesti sospesi tra presenza e assenza rivelano una tensione costante tra ciò che permane e ciò che si trasforma. 

di Elisa Pellizzari

Collisioni II

Limen

Collisioni III

Danza, tracce, semi

Collisioni

di mariagraziadegrandi

nessun titolo

senza titolo

Quest’opera fa parte di una serie intitolata Shape of the unknown. 
La serie è frutto di una riflessione sulla duplice natura del caos, tra il mistero e l'incertezza che lo caratterizzano e la  potenza creatrice che esso racchiude.

di Silvia Montevecchi

Shape of the unknown n.7

Shape of the unknown n.5

Shape of the unknown n.3

Shape of the unknown n.2

Shape of the unknown n.4

Shape of the unknown n.1

Una versione contemporanea dell'Annunciazione.

Annunciazione

L'opera rappresenta simboli e immagini di uno spazio cosmico.

Dinamiche celesti

L'opera tramite un pullulare di segni, forme e colori vuole rappresentare un fermo immagine sulla dimensione del caotico, vuoto originario e matrice di ogni forma di possibilità. 

di Elia Robecchi

Per una mappatura del Caos

L'opera rappresenta la congiunzione verticale tra l'ambiente terreno, quello marino, e quello celeste, messi in relazione da una frase che corre lungo tutta la superficie. 
"Di tutto quello che ci inonda si scorda il filo inabissato".

La terra, il mare, le stelle

L'opera si propone come immaginazione di un universo primitivo, un caos originario da cui scaturiscono forme primigenie e ancestrali. 


Graffi nel cielo, ferite di luce

La fragilita delle api, il loro lavoro e la complessità del loro sistema di volo.
L'ria attorno alle ali come necessità di evolversi ed espandersi

di Walter Dell'Amico 

Il volo delle Api

VENERE: Femminilità che provocava nei mortali e nelle divinità l'innamoramento ed il concepimento di una nuova vita.

Venere

ARTEMIDE: la visione di Femminilità intera, intera intesa come donna che non ha bisogno di sentirsi intera
Senza essere la metà di un uomo
Non curandosi dell'approvazione maschile.


artemide

Concederci la possibilità di essere se stessi, rimando nelle proprie forme senza dover modificare il proprio io. L'opera mostra come il quadrato e il tondo siano incapaci di mescolarsi, solo riconoscendo il proprio riflesso le forme prendono senso, muovendori con l'osservatore in un gioco ottico.

Chi_nasce_tondoNON_muore_quadrato

Piedi per terra - testa in aria sempre 

Le parole scavano anche se non hanno le braccia

Lascialo stare - quel pensiero - che ti fai male.

Ali nel cassetto ( serie ali abbottonate) 

Abbottona le Ali

Ali nel cassetto

Ali nel Cassetto

Girotondo d'Ali

Serie "WINGS" in black 

Girotondo d'ali

Ali su pietra 8 

Ali su pietra 7 ( serie ali abbottonate)

Ali su pietra 6 

ali su pietra 5 

ali su pietra 4

ali su pietra 3

ali su pietra 2

Ali su pietra 1 

WINGS

la luce nelle pieghe dello spaziotempo 

cosmoscultura

Si rimanda alla descrizione della serie Aphonie all'interno della descrizione del progetto.

di Filippo Cognini 

Aphonia II

Aphonia IV

Si rimanda alla descrizione della serie Aphonie all'interno della descrizione del progetto.
Qui si precisa che la tela (come per Aphonia IV) è composta da tre strisce di cotone provenienti dallo stesso torsello e cucite insieme; nella foto di dettaglio si può apprezzare meglio la linea di cucitura.


Aphonia I

Nido in terracotta custodisce il vuoto come spazio vitale. L’apertura scura diventa soglia, invito e mistero: luogo di protezione e memoria, ma anche di attesa e metamorfosi, dove l’interno invisibile dialoga con la materia terrena.

di DAZ

Nido

La tela propone in forma astratta alcune delle sculture che contraddistinguono il mio ultimo periodo plastico: i Nidi.
I colori e le campiture a grande respiro richiamano composizioni e immagini delle sculture con sfondo naturale.
Tempera e cera acquerellabile

Forest Bathing

Una scultura in terracotta che evoca il Nido come soglia e rifugio. La cavità centrale diventa apertura verso l’ignoto, spazio di memoria e silenzio. La forma organica, essenziale e primordiale, invita a sostare, ad ascoltare ciò che emerge oltre la materia.

L’opera di Daniela Daz Moretti si presenta come un organismo sospeso tra fragilità e resistenza. La forma, essenziale e arcaica, richiama il Nido come archetipo di memoria e rifugio, ma al tempo stesso si apre a una dimensione di passaggio, di soglia

L’opera di Daniela Daz Moretti si presenta come un organismo sospeso tra fragilità e resistenza. La forma, essenziale e arcaica, richiama il Nido come archetipo di memoria e rifugio, ma al tempo stesso si apre a una dimensione di passaggio, di soglia. gres e porcellana

L’opera di Daniela Daz Moretti si presenta come un organismo sospeso tra fragilità e resistenza. La forma, essenziale e arcaica, richiama il Nido come archetipo di memoria e rifugio, ma al tempo stesso si apre a una dimensione di passaggio, di soglia. 

di Antonio Gualtieri Paternò

Allacciati bene le scarpe

Sale in tasca

Oplontis

Custode senza chiavi

Verso un'altra intensità

Lontano dalle voci

Kulma

Immerso nel mistero

Ho bisogno di altro

Dove i ricordi zampillano come geyser

Se non pensi non sei

Non sono qui per dare spettacolo

Raval

Fermati qui

perenne assenza

Kalsa

distacco sospeso

davanti al purgatorio

Senza campo

Devo stare solo

di Salvatore Cocca

serie corpi di carta op. 4

serie corpi di carta op. 3

serie corpi di carta op. 2

serie corpi di carta op. 1

Cianotipia 11 "Visioni lontane"

Il Respiro dell'Universo cattura l'energia invisibile del cosmo, trasmutata in sfumature di blu. L'opera simboleggia il battito vitale che unisce cielo e terra, invitando lo spettatore a scoprire l'armonia e il mistero del respiro eterno dell'universo

Cianotipia 5 "Il Respiro dell'Universo"

Cianotipia 6 "Oltre il Confine"

Cianotipia 8 "L'anima del blu"

Cianotipia 15 "Silenzio profondo"

Questa cianotipia esplora la percezione e l’isolamento visivo, simulando la vista attraverso un binocolo. Il contrasto tra luce e ombra enfatizza l’attesa e il mistero del mare. Il gabbiano sospeso aggiunge un senso di libertà e movimento, mentre l’atmosfera evoca calma prima della tempesta.

Cianotipia 7 "Il Silenzio del Cerchio"

Un campo scuro, l’orizzonte lontano, il cielo che si carica di nuvole. Forse è il ricordo di un viaggio in campagna al tramonto, il momento in cui il giorno si spegne e tutto sembra fermarsi per un istante.

Cianotipia 16 "Sguardo distante"

Un istante sospeso tra memoria e visione. Il tondo isola la scena, trasformandola in un frammento onirico, quasi un ricordo sommerso. L’acqua e le figure in controluce evocano il fluire del tempo, l’infanzia, la transitorietà. 

Cianotipia 14 "Impronte nel tempo"

Cianotipia 1 “Luce Immortale”

Cianotipia 13 "Oltre il cerchio"

Cianotipia 12 "L’Occhio dell’Universo"

Questa cianotipia intitolata Il custode della notte trasforma l'oscurità in un guardiano silente. Con il blu profondo e contrasti marcati, la scena rivela l'equilibrio tra ombre e luce, evocando mistero, protezione e un invito a scoprire l'essenza intima del buio

Cianotipia 10 "Il custode della  notte"

Questa cianotipia, intitolata La Danza della Luce, esplora l'armonia tra chiaroscuro e riflessi. Il cerchio, simbolo di totalità, isola la scena e accentua l'incontro dinamico tra luce e ombra.

Cianotipia 9 "La Danza della Luce"

L’autore ricerca l’essenza del paesaggio marino attraverso una cianotipia minimalista. La composizione circolare isola l’orizzonte, mentre le sfumature blu e le nuvole creano un’atmosfera sospesa. L’opera invita alla contemplazione, esplorando il confine tra cielo, mare e percezione.

Cianotipia 3 "Sfumature Blu"

L'autore esplora il tempo e la solitudine con una cianotipia dal taglio circolare, creando un’inquadratura intima. Il contrasto tra cielo e mare enfatizza l’infinità dello spazio, mentre la figura solitaria nell’acqua suggerisce introspezione, fragilità e connessione con la natura.

Cianotipia 2 "L'Essenza del Tempo"

L’autore mira a evocare calma e contemplazione con una cianotipia minimale. La forma circolare richiama uno sguardo intimo, mentre il contrasto tra blu e toni chiari definisce cielo e mare, creando un paesaggio onirico e atemporale, con texture delicate e sfumature morbide.

Cianotipia 4 "Sfera di Luce"

Alcove: appartato rifugio, amoroso nido, erotica scoperta. Un atelier che si concede, si condivide. Spiragli, varchi, angoli di resistenza e la possibilità di una porta aperta.
Una camera e il suo -anti. Non rivelato Punto Zero che si scopre, nel piacere di lasciarsi attraversare a bocca aperta.


di Nadia Tamanini

SPALT (vogliamo ricamare insieme?)

Intelaiate sono queste fratture, temporanei stacchi ritmici, sincopi che si propongono come spartito aperto. Una poetica dedizione, una propensione appassionata al recupero della dimensione simbolica, immaginifica, poetica, musicale, avvicinandosi ai cinque sensi, per non perdere il filo, il senso.

Apri il becco (dalla serie In tela iati)

Una spinta, un principio, un disegno o motivo, che attraversa gli organismi viventi per scoprirne le dinamiche, la struttura. Mi faccio “interior designer”, in un’avventura, una visita dentro un tessuto tanto organico quanto emotivo, a fotografare quelle al solito meno visibili architetture.

#8: Coito ergo sum (dalla serie Motivi interiori)

#7: A forza di parlare / mi si sono seccate le labbra (dalla serie Motivi interiori)

#3: Pur di non perderti / fantasia / darei un rene (dalla serie Motivi interiori)

#6: Ancora pende ' lacrima ' il mio discorso non finito (dalla serie Motivi interiori)

#4: Bipolare = l'iperbole non è sempre retorica (dalla serie Motivi interiori)

#2: Come cromatina, per non sfibrarci, ci raggomitoliamo (dalla serie Motivi interiori)

di Dalila Di Corso

Trame Riflesse

Visioni Distorte

Crepe

Suture

In Ombra

Questo video in stop-motion nasce da una serie di cianotipie realizzate per esplorare il conflitto tra corpo e mente. La mente è al tempo stesso motore e ostacolo: mi spinge avanti, ma poi mi trattiene, intrappolandomi in un ciclo di autosabotaggio e insicurezze.

L'intruso

Tensione Liquida

L’opera nasce dall’idea di ferita e trasformazione, andando oltre la carne come pura superficie e materia visibile. Parla di accogliere il vuoto come parte integrante della forma, di guardare alle crepe non come mancanze ma come luoghi di senso, memoria e possibilità.

PARATISSIMA KOSMOS - NICE & FAIR, Anticamera: la consistenza del vuoto

JB

Occhio di Ra

Emanuela Mastria

silvia inselvini

Elisa Pellizzari

mariagraziadegrandi

Silvia Montevecchi

Elia Robecchi

Walter Dell'Amico

Filippo Cognini

DAZ

Antonio Gualtieri Paternò

Salvatore Cocca

Nadia Tamanini

Dalila Di Corso